Grazie mille al
Signor Vezzio che ha fatto la traduzione del mio biglietto. Spero cosi parlare
al cuore degli amici d’Italia e di Francia. Buona lettura !
Special dedicace
Mille merci à
Monsieur Vezzio qui a traduit mon billet. J’espère ainsi parler aux amis
d’Italie et de France.
Bonne lecture.
Firenze é bella. E lei lo sa.
Molti di loro la
hanno glorificata, da Dante a Stendhal. Quest’ultimo é stato
pure colpito da una strana sindrome, vicina allo svenimento, vedendo tante
meraviglie riunite.
Certo la natura gli ha dato molto. E la volontà umana
ha fatto il resto, da una riva all’altra dell’Arno, spinta dalla munificenza di
più dinastie dei Medicis.
Ma la bellezza e
la grazia non sono le sue sole qualità. Lei é spirituale e coltivata.
Le statue dei
suoi ‘’maîtres à penser’’ sul Piazzale degli Uffizi, rammentano, se fosse
necessario, quanto Firenze apprezza la mente. Da Macchiavelli a Leonardo da
Vinci.
Ed apprezza la
vita, poiché il rinascimento sembra iscritto nei suoi geni.
Lo avrete
senz’altro capito, tra me e Firenze, non siamo al primo incontro, e non data di
ieri. Ma come in ogni storia d’amore, é bello offrirsi a rinnovati incontri.
In questo mese di
aprile, per la seconda volta, fu come la avevo immaginata. Forse meglio ancora.
Infatti avevo
quasi dimenticato che Firenze ha anche lei, lo spirito di famiglia, a senso
lato, e gli amici ne fanno parte.
Sono numerosi a
ritrovarsi all’ora dell’aperitivo, un bicchiere di chianti in mano, fuori, sui
scalini dei palazzi, per condividere ‘’l’art de vivre’’ all’italiana .
A piccoli gruppi
allegri, é un piacere osservarli e confondersi tra loro. Per far questo ci si
deve allontanare dal cuore turistico della città.
Recarsi a Santa
Croce, Oltrarno, oppure, forse é il mio preferito, il quartiere di Santa Maria
Novella, vicino Ognissanti. Non molto lontano da li, c’é la via Solferino dove
si trova l’Hôtel De Rose. Immagino il sorriso di alcuni dei miei amici…
Siamo quindi, a
due passi dal fiume, la casa é graziosa e l’accoglienza simpaticissima, quasi
familiare, dalla colazione fino al tramonto.
Tra l’altro, il
titolare del luogo ha origini lionesi, dalle parti di Saint Genis Laval e gli
fa piacere chiaccherare con dei francesi di origine italiana…l’arte della
conversazione, é una specialità di cui vanno matti anche i fiorentini.
« Mille
merci » alla signora per i suoi accorti consigli , per la gentilezza,
cortesia, di ognuno, anche per aver avuto un occhio sulla Vespa parcheggiata ai
piedi dell’edificio.
Utile comunque la
Vespa, per salire su, in alto, ed ammirare la città da Santa Maria dei Monti,
al momento in cui la luce aureola le cupole et i ponti. Poi andare
fino Fiesole per vedere i mandorli in fiore e gli oliveti su ondeggianti
colline.
Al ritorno,
fermarsi a Boboli per i suoi giardini, un susseguirsi di prati, di bacini,
fontane, su terrazze.
La passeggiata
serale, come il caffé é una istituzione a Firenze. Partire dalla riva sinistra
del fiume Arno, fermarsi alla Carraia, questa é secondo me la miglior gelateria
della città, oppure sorvegliare l’uscita dell’ultimo Nanni Moretti al
cinema-teatro Odeon. Contemplare in silenzio le facciate in marmo delle chiese.
Un solo
rimpianto, quello di non aver a disposizione delle biciclette in libero
servizio. Sarebbe una bella alternativa alle deformate scarpe da tennis dei
turisti…Chissà forse é un suggerimento da farsi al sindaco di Firenze,
successore di Matteo Renzi, affinché si
permetta ai visitatori un sereno utilizzo della bicicletta, come si fa Lione
col Velov ?! Signor Nardella se mi
ascolta, se mi legge… prenda contatto !
Le due città
rassomigliano già a due cugine, sopratutto sul lungofiume, dove si allineano le
case dai colori caldi, dall’Arno alla Saonna, a Lione abbiamo pure
l’equivalente dell’officina farmaceutica-erboristeria-profumeria di Santa Maria
Novella. Perché non scambieremmo altre buone cose? Sono pronta a trasformarmi
in ambasciatrice…
Un ultimo sguardo al fiume prima di arrivare
all’aeroporto Amerigo Vespucci poi… Ciao Firenze, alla prossima volta ! Mi ha
fatto molto piacere rivederti….
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